teatro comunale san teodoro

PIANOFORTE SOLO + FJ.04

sabato 13 Aprile

ore 21.00

apertura ore 19
dalle 20 aperitivo al bar con FJ.04
dalle 21 concerto con Marco Detto

pianoforte-solo

Due atmosfere diverse ma in osmosi, aperitivo con il soul jazz degli FJ.04 dalle 19 e piano solo in teatro con Marco Detto alle 21. Improvvisazione e sensibilità moderna collegano le due performance, che partendo dalle radici comuni dei grandi del jazz saranno ispirate alla contemporaneità della musica e alla sua universalità. Movimento e riflessione, tradizione e modernità per una serata unica.


 

Fj.04 è un quartetto funk jazz. Basato presso la 12BarSociety di Monza, i quattro sono quasi tutti reduci delle mitiche big band del compianto Claudio Bolli, una delle trombe più note del jazz a Milano.
Se 4 sta per quartetto, F e J stanno per funk e jazz, i pilastri del repertorio dei nostri. Repertorio che è anche deviante, come deviante è il jazz. Deviare ma rispettando le regole fondamentali, incrociando generi diversi per arrivare ad una musica
diretta e vigorosa: questa la soluzione di
FJ.04
Repertorio che, citando in ordine causale, include brani di John Scofield, Weather Report, Wes Montgomery, John Zorn, Charles Mingus, Wayne Shorter, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Herbie Hancock, compreso un ricco e sentito omaggio a un grande sottovalutato del jazz come Eddie Harris.
Il gruppo è composto da Marco Bertasini sax e flauto, Andrea Burgio al basso, Francesco Ferrara alla chitarra, Giovanni Lue alla batteria.

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Con la sua peculiarità di autosufficienza è il pianoforte l’unico protagonista di questo viaggio, un cammino fatto di riflessioni e racconti dove la ricerca sonora e la sperimentazione trovano ampi spazi.
Le composizioni di Marco Detto evocano luoghi e paesaggi sconosciuti che, attraverso le note del pianoforte, vengono trasformati in suoni, musica e colori.
Il materiale tematico viene esposto con intensa partecipazione e libertà comunicativa, svelando subito una conoscenza profonda della tradizione e, al contempo, una dimestichezza e un controllo della pratica improvvisativa davvero non comuni.

Marco Detto è senz’altro uno tra i maggiori esponenti del pianoforte jazz in Italia. La sua arte è riconosciuta in tutto il mondo attraverso le numerose collaborazioni internazionali con musicisti del calibro di Peter Erskine, Palle Danielsson, Eddie Gomez, Lenny Wite, Jeremy Steig, oltre ad una infinita schiera di musicisti italiani.
Nei suoi lavori si ammira la sua capacità di scrittura musicale,le sue linee melodiche sia nella composizione che nell’improvvisazione arrivano direttamente al cuore.
La sua umanità e la sua simpatia trasbordano ad ogni incontro regalando agli ascoltatori momenti di gioia e poesia come pochi sanno fare.
Il concerto di piano solo è costituito da brani originali di Marco Detto e da standards rivisitati.

Venticinque anni d’attività e 19  dischi a suo nome ed altrettante collaborazioni.
La cifra stilistica di Marco Detto è inconfondibile con il suo pianismo maestoso senza però mai essere ridondante o invasivo, abile nel variare dinamiche e tempi, fantasioso nel pescare e rielaborare forme dall’universo del jazz. Il disco risulta cosi ricco di temi e atmosfere suggestive spesso arricchite da una vena improvvisativa molto ispirata ed affascinante.
Nulla è mai banale, scontato o ripetitivo. C’è freschezza nelle note, nelle composizioni e nella rilettura dei classici della tradizione jazz, ma soprattutto c’è una sorta di energia e voglia di comunicare emozioni in tutti i brani: dalle splendide “Alma”, “La memoria”, “Mr. Rothko” a “ Whisper Not” e “Solitude”.

 
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