teatro comunale san teodoro

CARNE

sabato 02 Dicembre

ore 21.00

uno spettacolo di Frosini/Timpano
produzione Gli Scarti, Kataklisma teatro
testo Fabio Massimo Franceschelli
regia e interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano
disegno sonoro e musiche Ivan Talarico
collaborazione artistica Alessandra Di Lernia
disegno luci Omar Scala
assistente alla regia Sonia Fiorentini
progetto grafico Davide Abbati
missaggio e mastering Antonio Maresca – Fourth Mile Studio

 

in collaborazione con

 

carne

Voglio una bestia.
La voglio mangiare.
No, la voglio carezzare.
No, la voglio torturare.
No, la voglio sbaciucchiare.
No, la voglio scuoiare.
No, la voglio sfamare.
No, la voglio proteggere.
No, la voglio sodomizzare.
Voglio una bestia.
La voglio.
Ne ho diritto.

 

Carne, muscoli e tessuto molle dell’uomo e degli animali. Carne, trasformazione terrena del Verbo divino. Carne al sangue, carne ben cotta, i piaceri della carne, carne viva e carne morta. Lei e Lui, discutono e litigano sulla carne, partendo dalla questione animalista per esplorare territori limitrofi ma meno battuti, la sacralità della carne come forma inalienabile dell’esistenza, i limiti etici della mercificazione della carne,  la morte che trasforma la carne in oggetto, lo sfruttamento della carne come base di tutte le forme di sfruttamento apparse nella storia. Lei è vegetariana, o forse vegana, vagamente antispecista. Lui è un inguaribile carnivoro e accetta la “dialettica del sangue” come principio esistenziale. Comici dialoghi si alternano a buffi monologhi.

Si sorride con leggerezza e nel ridere riflettiamo, ci mettiamo in discussione, ridefiniamo le nostre certezze, e non potrebbe essere altrimenti perché siamo fatti di carne e “la carne nasce, la carne cresce, la carne marcisce”.


Carne è innanzitutto un incontro tra due autorialità: quella del drammaturgo che scrive per noi un testo, definito dalle proprie visioni anche sceniche, e la nostra personale poetica. Abbiamo scelto di avvicinarci a F. M. Franceschelli astraendo alcune immagini ricorrenti nella sua drammaturgia e trasformandole in linee guida principali dell’impianto scenico-registico. Della struttura drammaturgica lineare originale abbiamo sottolineato le divagazioni testuali, tentando di aprire narrazioni nella narrazione. Potremmo dire che astrazione ed estrazione siano state le prime coordinate su cui abbiamo operato. La nostra scrittura scenica, registica e interpretativa si è inoltre basata su un disegno sonoro e musicale elaborato per noi durante il lavoro da Ivan Talarico, scrittura nella scrittura, scrittura per la scrittura, capace di insinuare ulteriori suggestioni narrative. Ci sembra che questo incontro possa essere una “traduzione” di F. M. Franceschelli attraverso i nostri corpi e la nostra poetica.

Frosini / Timpano

 
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