SINFONIA
sabato 01 Marzo
ore 21.00
con Orchestra Sinfonica del Lario
direttore Vanni Moretto

F.J. Haydn (1732-1809) Sinfonia n. 94 in sol maggiore “La sorpresa“
Adagio cantabile
Andante
Menuetto, allegro molto
Allegro di molto
L.v. Beethoven (1770-1827) Sinfonia n. 8 in Fa maggiore
Allegro vivace e con brio
Allegretto scherzando
Tempo di Menuetto
Allegro vivace
Parola d’ordine di questo concerto è, naturalmente, SINFONIA.
Se il termine in origine, secondo la sua etimologia, indicava semplicemente il “suonare insieme” di più voci, e dal ‘600 era utilizzato per indicare il brano introduttivo di un’opera o di una cantata, nel ‘700 diventa una forma autonoma, e con il classicismo viennese si afferma come LA forma sinfonica per eccellenza.
Le due figure più significative per la storia di questa forma musicale sono indubbiamente da un lato Franz Joseph Haydn, con le sue 104 sinfonie, e dall’altro Ludwig van Beethoven, che di sinfonie ne compose solo 9 ma si impose come punto di riferimento per tutti i compositori che vennero dopo di lui.
Entrambe le sinfonie proposte in questo concerto sono capolavori della maturità dei loro creatori. La sinfonia conosciuta come “La sorpresa”, o anche “Con il colpo di timpano” è la terza delle 12 sinfonie londinesi, composte da Haydn in occasione delle due tournées in Inghilterra compiute fra il 1791 e il 1795. Dopo oltre trent’anni di attività trascorsi alla corte dei principi Esterházy, Haydn si ritrova improvvisamente sciolto da ogni legame, e accetta l’invito dell’impresario Salomon a recarsi a Londra, dove la sua fama lo ha da tempo preceduto e dove troverà, per l’esecuzione della sua musica, un’orchestra di altissimo livello e con un organico quasi doppio rispetto a quello di cui disponeva in Austria. Proprio grazie a queste nuove condizioni Haydn riuscirà a proiettare il genere della sinfonia verso il futuro, sviluppando in una concezione pienamente “sinfonica” il suono orchestrale, che nella sua precedente produzione era ancora essenzialmente “cameristico”.
Con la sua Ottava Sinfonia Beethoven chiude in qualche modo il cerchio aperto da Haydn: possiamo infatti considerare questa sinfonia come l’ultima grande sinfonia autenticamente classica, prima della svolta costituita dalla Nona Sinfonia. Dopo tante esperienze innovatrici (pensiamo in particolare alla Quinta e alla Settima Sinfonia), in quest’opera Beethoven sembra davvero volersi riagganciare alla più pura tradizione classica, rappresentata da Haydn e Mozart,: lo dimostrano, fra le altre cose, il ripristino del Minuetto nella sua forma più classica e le dimensioni relativamente contenute. Lungi dall’essere, come a volte è stata considerata, una sinfonia “minore”, l’Ottava Sinfonia è invece davvero del frutto della completa maturità beethoveniana, “una conquista dell’ultima postazione prima di spiccare il salto verso le regioni incontaminate dell’ultimo e piú tardo stile”. Chiudiamo con una piccola curiosità: proprio in questa “piccola” sinfonia Beethoven usa per la prima volta un estremo fortissimo, fff, un forte con 3 effe, come non aveva mai fatto nemmeno nell’Eroica o nella Quinta, accanto a momenti di “pianissimissimo”, con 3 pi, ppp, quasi a testimoniare la volontà di esplorare fino agli estremi confini una forma dalla quale si stava congedando.
Vanni Moretto – Curriculum Vitae
Vanni Moretto è il fondatore dell’Orchestra Classica Atalanta Fugiens.
Come direttore d’orchestra ha collaborato con I Pomeriggi Musicali, il “Carlo Felice” di Genova, l’Orchestra Barocca di Siviglia, Il Mozarteum, Orpheus Byzantine Stockholm, La Venexiana, I Solisti Aquilani, Miszla Byzantine, Conductus Ensemble, Divino Sospiro, Orchestra Litta, Milano Classica, Cappella Teatina, Musici di Santa Pelagia, Archi del Cherubino, Orchestra dell’Angelicum, Musica Rara. Ha registrato per Sony, Amadeus, Dynamic, Urania Records e per la rivista Le Stelle. Come compositore ha scritto tre opere (Vivaldi Le relazioni pericolose 2018/19 – Don Chisciotte della Mancia 2022/23 – Der Wassermann 2024) che sono state eseguite decine di volte nei più importanti teatri dei Paesi Bassi, della Svizzera e dell’Austria. Le sue composizioni, pubblicate da Ricordi, Sonzogno,
Bèrben, si sono qualificate in numerosi concorsi nazionali ed internazionali (V. Bucchi, “Petrassi”, “Rocco Rodio”, “Fiumara d’Arte, ecc.) e sono state eseguite da importanti istituzioni, come l’Orchestre National D’Auvergne, New European Ensemble, Sentieri Selvaggi, Nederlandse Bachvereniging, Biel Solothurn Orchester, Accademia dell’Annunciata, Atalanta Fugiens, Orchestra della RAI di Milano, Orchestra Sinfonica della Fenice di Venezia, Orchestra dell’Accademia Chigiana, Ensemble Sonar Parlante, Orchestra Musica Rara e Orchestra Milano Classica, e da solisti come Mario Brunello, Giovanni Antonini, Enrico Onofri e Vittorio Ghielmi. Specializzato in composizione per bambini, ha vinto per due volte consecutive (1994 e 1995) il primo premio al concorso di composizione “Il Bambino e il suo strumento” di Grugliasco e il secondo premio al concorso di composizione per bambini di Sàrmede (1994) e al Concorso J. Brahms (1994). Tiene lezioni e conferenze presso importanti istituzioni, tra cui il Mozarteum di Salisburgo, la Tafelmusik di Toronto, l’Università di Milano, i Conservatori di Milano, Pesaro, Siena, Firenze e Novara, il Collegio Ghislieri di Pavia. Alla direzione d’orchestra affianca l’attività di violonista che lo ha portato a esibirsi nei più importanti teatri di tutti i continenti (tra cui Carnegie Hall NY, Suntori Hall Tokyo, Opera House di Sydney, Filarmonica di Berlino, Teatro alla Scala di Milano, Opera di Parigi, Colòn di Buenos Aires, Santa Cecilia di Roma, ecc.), incidendo per le più importanti etichette discografiche (tra cui Teldec, Decca e Amadeus). È primo contrabbassista dell’orchestra “I Barocchisti” diretta da Diego Fasolis.