teatro comunale san teodoro

ILVA FOOTBALL CLUB

sabato 07 Dicembre

ore 21.00

una creazione di Usine Baug & Fratelli Maniglio
con Fabio Maniglio, Luca Maniglio, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco e Claudia Rossi
luci e tecnica Emanuele Cavalcanti
produzione Campo Teatrale
con il supporto di IDRA Teatro e TRAC – Centro di residenza pugliese nell’ambito del progetto CURA 2022

 

in collaborazione con

 

ilva-football-club

In Ilva Football Club la storia della più grande acciaieria d’Europa si intreccia alla leggenda di una piccola squadra nata proprio sotto le ciminiere dell’Ilva, per raccontare la storia di una città sacrificabile, Taranto, ma che domani potrebbe essere un’altra, mostrandoci che quanto ciò che accade ci riguarda molto più di quanto immaginiamo.

Queste zone sono ritenute sacrificabili in nome del progresso o della produzione di beni di consumo e “rappresentano la peggiore negligenza immaginabile dell’obbligo di uno Stato di rispettare, proteggere e realizzare il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile”. I più giovani in particolare sono vulnerabili agli effetti negativi sulla salute dell’esposizione all’inquinamento e alle sostanze tossiche che causano più di 1 milione di morti premature tra i bambini sotto i 5 anni.

Con leggerezza e ironia lo spettacolo analizza la storia di oltre 60 anni del centro siderurgico, mostrando come la promessa di progresso e prosperità si siano lentamente trasformate in disillusione, rabbia, prigione e ricatto. Il dramma condensato in un dilemma: salute o lavoro.
La narrazione è guidata da un presentatore di un programma sportivo che, abbattendo la quarta parete, tra aneddoti e telecronache, racconta la storia della fantomatica Sidercalcio, alias Ilva Football Club: una piccola squadra composta da operai che, un po’ per fortuna, un po’ per talento e tenacia, sorprende tutto il Paese facendosi strada tra le più grandi squadre di professionisti, fino ad arrivare alla finale di Coppa Italia.
Un sogno che lentamente si scontra con la realtà, si sgretola, portandoci dentro il dramma della seconda pista narrativa.
Alla narrazione calcistica si intrecciano monologhi e momenti corali che compongono un’altra storia, più intima, la storia di “una famiglia Ilva” nata e cresciuta ai piedi del mostro, una delle tante colpite dal mostro. Questa storia racchiude la vita di molte famiglie di Taranto e allo stesso tempo la vita tante famiglie in altre città sacrificabili, città che sono esistite o che forse esisteranno tra 100 anni.

Città con altri mostri, produttori di altre cose e generatori di altri mali che ci permetteranno di continuare a consumare al di là dei nostri limiti.

 
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